Ansgerio primo Vescovo di Enna - Il Campanile Enna

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Ansgerio primo Vescovo di Enna

Storia di Enna



Ansgerio,
primo vescovo della città di Enna


Le Diocesi Siciliane create da Ruggero

Catania era considerata dai Musulmani una “città santa” perché qui erano venerate almeno un trentina di tombe di loro santi uomini. Occorreva alla sua guida un uomo di polso e di spirito, capace di essere autorevole, al tempo stesso, dal punto di vista politico che religioso. La scelta cadde su Ansgerio, uomo della lontana Bretagna giunto nel sud per fare il monaco in un convento di Santa Eufemia. Non fu facile per Ruggero convincere Ansgerio a lasciare il convento, tuttavia dopo avere accettato si assumerà compiti impegnativi. Il vescovo è infatti chiamato ad essere non solo il baluardo della religiosità latina, ma anche il responsabile dell’ordine e della società del territorio. Ansgerio, insomma, diventa un vescovo-conte, a cui verrà concessa l’autonomia amministrativa del feudo catanese.



Diploma firmato dal Gran Conte Ruggero in data 26 aprile 1091, atto legislativo di istituzione della Diocesi di Catania, comprendente anche Enna, e la nomina del vescovo Ansgerio.


In nome della santa ed invidua Trinità. Urbano II sommo pontefice della sede romana, di Dio e pastore universale della chiesa ecumenica rivolgendosi a me Ruggero, conte di Calabria e di tutta la Sicilia, con la sua parola santissima e veneranda, come padre santissimamente interpellò me, suo figlio, sebbene peccatore, affinché io, della santissima madre Chiesa, nutrissi con mano di pietà questa mia madre, se legittima e lodevole consuetudine di un buon figlio e dolcemente la provvedessi e ne ampliassi magnificamente i confini e dilatassi in essa le propaggini ed i rami vivi con vigile studio. In esecuzione di tutto questo io Ruggero, conte di Calabria e di Sicilia, in osservazione dei comandi ed in favore delle istituzioni cattoliche, precedendomi Dio mio  propugnatore nel carro della sua virtù, sottomisi in tempi diversi la terra di Sicilia, luogo dei Saraceni, abitacolo di nequizia e di infedeltà, sepolcro della nostra gente e del sangue da vendicarsi con le armi. Similmente in tempi diversi ad onore di Dio, per  magnificane ed esaltarne il nome, e per l'anima di mio padre e di mia madre e di mio fratello Roberto Guiscardo, per la mia e quella di tutti i miei parenti, per diversi luoghi della Sicilia edificai idonee chiese, su comando del sommo pontefice apostolico, e consacrai vescovi con l'approvazione del medesimo pontefice della Chiesa romana, che concedette e consacrò i vescovi. A ciascuna chiesa e vescovo detti la sua parrocchia, affinché ciascuno trovandosi propri sufficienti benefici, non molestasse la parrocchia dell'altro. Fra le quali chiese già disposte, dopo che la somma virtù di Dio e la sua magnificenza pose sotto il mio potere tutta la Sicilia, disposi ed edificai un'altra chiesa, coll'aiuto dell'apostolico pontefice, che consacrò al titolo dì questa chiesa, esistente nella città di Catania, il cattolico di Sant'Eufemia, uomo onestissimo, chiamato Ansgerio, come abate e vescovo. A costui, concedente Urbano II, che lo consacrò, dono la città di Catania, affinché sia sede di abbazia e di vescovado. Gli faccio donazione altresì della parrocchia di Aci le con tutte le sue pertinenze, di Paternò con tutte le sue pertinenze, di Adrano con tutte le pertinenze di Santa Anastasia con tutte le sue pertinenze, di Centuripe con tutte le sue pertinenze,
di Enna con tutte le sue pertinenze, cioè con tutta quella terra che appartiene a al fiume Salso, che corre fra questa città e Agrigento e fino ai confini della città di Troina e dalle altre parti come si divide dalle pertinenze di altri castelli e città. Questo privilegio o fu redatto il 26 aprile dell'anno 1091, indi xv, luna xv.

Io conte Ruggero feci questo segno.

Io Adelasia moglie del Conte, questo segno.

Io Goffredo, figlio del Conte.

Segno di Giordano, figlio del Conte.

Segno di Guglielmo d'Altavilla.

Segno di Roberto Parrello.

Segno di Giosberto de Luciaco.

Segno di Bastardo.

Segno di Pietro de Merretoim.

Segno di Ruggero Bonello.



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