I Giganti di Sicilia
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Letture Curiose
e Divagazioni Storiche
Rubrica Culturale
di Giuseppe Mistretta
I Giganti di Sicilia
La storia remota
di Sicilia è una perla pudica, protetta dalla conchiglia del Mito.
Lungo il corso
del tempo, i migliori -inscrittori- quasi a gara e quasi sempre su richiesta,
chè storia è
scrigno di eroismi et ignomìnie uguale,
si cimentano
nell' eroica impresa di provare a catalogare migliaia di anni di storia
Siciliana; tutte medaglie al valore letterario, ma poche al merito della
cronaca
non edulcorata.
I più erano
portati a dar sfogo alla fantasia ma...
La verità è come
il seme
d'un frutto
magico che pur a distanza di secoli potrebbe germogliare, se solo trovasse
l'ambiente giusto per attecchire.
In tal senso La
Genesi 6:4 narra:
《In
quel tempo c’erano sulla terra i giganti e ci furono anche di seguito, quando i
figli di Dio si uniron alle figlie degli uomini
ed ebbero da loro
dei figli.
Questi sono gli
uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi》
(Genesi 6:4)
Diodoro Siculo,
grosso modo 300 anni prima di Gesù, essendo cittadino di Agira trovandosi a
girovagar nei pressi di Castrogiovanni, scorge o forse estorce qualcosa dagli
abitanti del posto, ma anche nel corso del tempo in giro per la Sicilia ottiene
notizie preziose, scrive su i giganti di Sicilia, ritenendo questi esseri della
terra e non cielo nè della fantasia, come avevano asserito i greci.
REBUS SICULIS - De gli Habitatori
della Sicilia
Beroso et Homero
et multi altri iscrittori di cose antiche, affermano che i Ciclopi fùrno i
primi c'habitassero in Sicilia, i quali erano monstri d'huomini, come quelli
che passavano con l'inusitàta grandezza del corpo, l'usata quantità della
grandezza humana, et erano dimamdati da gli antichi, li Giganti.
Diodoro Siculo
Della lor
grandezza ancor le caverne et i lor monstrosi corpi,
si vedon insin'
at hoggi ( seconda metà 1500), quasi par maraviglie et miracoli, ne fanno fede: ma per esser multi huomini del
vulgo, a' quali non si può dar at intender la grandezza de' Giganti, né
privarla loro per l'autorità de' gli antichi, pensandosi ch'elle eran favole et
cose da ridersene le distrussero...
...io, per
cavarli da quest' errore, per sgannàrli e per confermar la veridicità di questa
cosa, ho ricercato a lungo e posto veduto co' proprij occhi, congiungendo
insieme l'autorità di questi antichissimi et grandissimi iscrittori, con la
gravità e la sententia della mia inscrittura...
Beroso ne
l'Historia sua, cavò dalle historie de'
Caldei, de gli Egittij e de' Fenici tutto quello che v'era di buono et scrive
im tal maniera:
《 prìa
che quella grandissima et famusissima inondatione d'acque, per la qual tutta la
terra fu sommersa, sì come riportano i Caldei, presso il Libano, la città
grandissima d' Enone era habitata da Giganti, essi, da Levante a Ponente,
signoreggiavano su tutto...
...i Giganti
descritti dai Caldei opprimevano tutti gli huomini, eran lascivi et libidinosi,
fùrno inventori delle tende de' padiglioni, de gl'instrumenti musicali e di
tutte l'altre cose lascive...
...essi mangiavan
gli huomini et procuravan d'haver de' bambini non nati, ò sconciature, per
procurarseli: essi usavan indifferentemente con le madri, le sorelle e le
figliuole; co' maschi e con le bestie,
non era scelleratezza alcuna ch'eglino non havessero ardir di commettere...》
Tomaso Fazello
Le testimonianze
raccolte da Fazello:
Timeo, si crede
ch'i Giganti pe' l'extrema grandezza de' corpi, sien nati del Cielo e della
Terra.
Diodoro Siculo
nel V libro scrive:
《I
Giganti per esser di grandissima et l'extrema forza, si crede sien nati dalla
terra》.
Il medesimo, nel
VI libro aggiunge:
《I
Giganti confidatisi nella gagliardìa et grandezza di corpo non volendo obbedire
alle leggi, fecer contra gli huomini multe cose ingiuste, e ridussero in
servitù le genti e le città ch'eran a lor vicine》.
Che i Giganti
fusser di smisurata grandezza di corpo, ne fanno fede i lor corpi ritrovati in
multi luoghi, com' è affermato da gli iscrittori antichi autorevolissimi.
1) Strabone, nel suo libro -De Situ Orbis-
2)Plutarco ne -La Vita di Sertorio-, seguendo le teorie di Gabino Historico 3), dicono che Sertorio nella Mauritania, rovinò in prova il sepolcro di Anteo et ivi trovò un corpo di settanta cubiti...
3)Filostrato, sostenne che in Frigia fu sotterrato il corpo di Illo, figliuol d'Ercole, il quale occupava nove iùgeri di terra, il medesimo, scrive che nella selva di Nemèa è il corpo sepolto d'Oreste lungo ben sette cubiti et quello d'Aiace, d'undici cubiti...
...Filostrato riporta che in Soria un giorno rovinò presso un argine del fiume Oronte, il corpo morto d'un certo Ariano Etiope, forse Indiano come multi addusser, il quale era lungo oltre trenta cubiti...
... tra l'altre multe testimonianze di corpi de' Giganti, riporto quella della Spelonca del Monte Signo, ove fu trovato il cadavero lungo trenta cubiti, il quale fu ammazzato da Apollinare, si dice ch'egli era venuto in favor de' Troiani...
Altre testimonianze nell'isola di Lemmo trovato da Menecrate di Stiria...
Filostrato autorevole inscrive che Protesilao, pur essendo di vent'anni vecchio, era alto venti cubiti.
4)Plinio nel suo VII libro al Cap. XVI, afferma che su un Monte nell'isola di Candia, fu trovato un corpo lungo quarantasei cubiti.
5)L'autorevolissimo Solino, inscrive che a' tempo della grande guerra che fu in Candia, la corrente d'un fiume disotterrò un corpo umano lungo trentatrè cubiti, il qual fu veduto da L. Flacco e L. Metello...
Strabone
Plutarco
Filostrato
Il Gigante ritrovato ad Erice
In Sicilia, il monte Erice è notissimo, il qual vien detto oggi ( sec. metà 1500) il monte di Trapani;
alle radici di questo monte,
verso Levante, cavand'un giorno certi contadini il terreno per li fondamenti d'una casa continesca, e questo fu nel MCCCXLIL, cavand'essi più in basso di quanto necessitava, s'abbatterono à trovar un antro grandissimo, ove essendo entrati, trovorno à sedere un'huomo di monstrosa grandezza, ond'eglino presi dallo spettacolo pauroso uscendo lesti dall'altro, corsero in città e raccontarono ai cittadini la cosa spaventevole ch'essi avean veduto...
...commossi gli Ericini da quelle parole, pigliando l'armi vennero armati all'antro, multi di loro con torce accese in mano entraron dentro et accostatisi al mostro, trovaron non un'huomo vivo ma un cadavero umano di smisurata grandezza, il qual era stato posto a sedere, con la man sinistra appoggiata ad un bastone, grande come l'albero d'una nave;
Il corpo non era né magagniàto né guasto in parte alcuna, eppur appena essi toccaron il bastone,
il corpo si risulse in pulvere lasciando ignudo una grossa verga di piombo ch'albergava dentro; questa, aggiungea ( partiva) da terra insino alla mano del gigante...
...toccato che fu ancora, il corpo immenso questo s'incenerì, eccetto trenta (30) denti mascellari di grandezza incredibile e la parte dinanzi il cràneo, entro la quale capivan multe moggia siciliane...
Gli ericini per memoria di questa cosa tanto meravigliuosa, infilzaron tre (3) di quelli denti in un fil di ferro e li poser a' piedi un'immagine del Crocifisso, ch'è nel mezzo della chiesa della Nunziata della città di Erice.
La risposta degli uomini saggi di quella terra, fu che quel corpo appartenesse al Re di quel paese, il quale fu ucciso da Ercole, sì come scrisser multi eruditi iscrittori antichi.
Lo speco ò caverna per memoria di questo, ritiene ancor oggi ( sec. metà 1500) il nome di quel gigante, et vulgarmente hoggi si chiama grotta di Mortogna, i denti mascellari si son veduti sospesi in quella Chiesa insino al mio tempo, in cui
imprudentemente da quei cittadini furon dati ad un predicatore dell'ordine di S. Francesco, il quale li persuase à farseli consegnare acciò li portasse al Papa in persona.
Il Gigante di Caltanissetta
Il Boccaccio nel IV libro de
La Genealogia degli Dei, al LXVIII Cap, inscrive che trovandosi in Sicilia, ospite di Giovan Braccioforte Conte d'un Castel moderno detto Mazareno, fu testimone d'una cosa assai meravigliuosa.
Il Conte, volendo nell'anno MDXVI fabbricar una casa per guardia d'una vigna, allor quando i muratori andavan cavando i fossi per li fondamenti, vennero a percuoter con le zappe un corpi humano, lungo venti cubiti...
Il conte Giovanni e sua moglie Emilia, allhora gravida, insieme a tutte le persone del Castello, vennero a Gibilo, ove con gran meraviglia videro quel cadavero grandissimo, insieme col suo capo, il quale era grande come una botte.Donna Emilia, per lo tremendo spettacolo svenne e sconciò ( abortì), gli huomi presi dal panico toccaro il corpo e quello presto si risolse in cenere, eccetto i denti ciascun de' quali pesò cinque (5) once...
...questa cosa mi fu narrata allor che fui ospite presso il Castel di Caltaniseta, nel mese di Settembre dell'anno MDXLVI da Antonio, Conte di Adrano e da Emilia, sua germana in persona, le quali son nobili di fede, li quali narrano ch'essi stessi medesimi l'haveano venduta, per testimonianza del vero, il Conte mi mostrò alcuni di quei denti ch'egli stesso possedeva...
...fa fede di questo ancora l'effige del ritrovato -Gigante-, fatto ritrarre in un muro del suo palazzo, il qual fece fabbricar nel detto Castel di Caltaniseta la detta contessa Emilia, posto la morte del marito...
Il Gigante degli Iblei-
Milillo è un castelletto in su la cima de' Monti Iblei vicino al mare, poco sotto questo castello, a le radici del monte ove sgorga la fonte di San Cosmano, si vedono multe sepolture di Giganti, le quali son di grandezza incredibile, da esse multi studiosi di cose antiche cavan ossa humane grandissime et innumerevoli denti macellari...
..alcuni di questi denti mi sono stati dati da Pietro Paulo, uno de' nobili di questa terra, grande experto collezionista e curioso investigatore di simili cose, è egli che confuta e rende chiara la tesi che giammai trattasi d'ossa di balene o vari altri animali......io conservo con gran diligenza i denti, li mostro a chi di scienza più di meco comprende e a chi non lo credesse, essi pensano ognuno più di quattro ( 4) once.
Il Gigante di Carini
Nel paese di Iccara, antico castello de' Sicani, hoggi detto Carini, a tre (3) miglia d'un monte verso Ponente, Monte Lungo, vi sono multe sepolture di Giganti, onde si cavan ossa e denti... di questo sito pur io conservo un reperto: un osso di spalla di gigante il quale fu disotterrato quivi...
Il Gigante di Palermo-
Nel paese di Palermo, nell'anno MDXLVII, presso la notissima fonte -mar dolce- lontana dalla città tre ( 3) miglia, venne ritrovato il corpo d'un gigante alto diciotto cubiti da un tale Paolo Leontino, il capo et altre ossa, furono portate al Capitano di città Sig. Valguarnera[...]
Da Rebus Siculis di Tommaso Fazello, trad. di fra Remigio Fiorentino.
Libere Considerazioni e tanti Dubbi:
I mitici popoli seminomadi giganti documentati nei testi antichi dei Sumeri e degli Accadici, vedi ad esempio gli Amorrei, gli Emim, i Refaim, gli Anakim gli Zamzummim... sono tasselli tralasciati parte di questo -Antico Enigma- ancora tutto da scoprire.
[...] Il Paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un Paese che divora i suoi abitanti; tutta la gente che vedemmo era di alta statura; e vi abbiamo visto i giganti, figli di Anac, della razza dei giganti. Di fronte a loro ci pareva di essere cavallette; e tali sembravamo a loro[...] (Numeri 13:32-33)
Narrano dei giganti un po' tutti testi antichi non certo solo i libri sacri di tutte le religioni monoteiste e meno.Ogni popolo vanta i suoi uomini giganti noti divenuti miti.
La -letteratura rabbinica- ad esempio, tramanda che i giganti avessero dimensioni sproporzionate, altrettanto storpia la verità storica con l'intenzione di demonizzare gli
- individui diversi- in una forma di evidente primordiale razzismo.
Inserendo elementi che conferiscono ai giganti l'aspetto oltremodo spaventoso, i rabbini ne fanno dei Demoni mangia uomini 《...potean essi divorare cento cammelli o cavalli al giorno, arrestavano i corsi d’acqua con i piedi. Avevan più denti rispetto ad un comune uomo, indossavano collane una sull'altra e conducevano una vita altamente immorale》(Midrash Abkir; Ber. R. 27).
《Dall’accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia di Gat; era alto sei cubiti e un palmo. Aveva in testa un elmo di bronzo, ed una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo》.
Parliamo ora d'altro.
Il Gigantismo ed il nanismo, sono alterazioni della crescita umana scheletrica e muscolare, ben note alla medicina.
Hanno vari gradi di decorso, ma di fatto il principio clinico prevede che l'individuo affetto da tale malfunzionamento genetico-ghiandolare, cresca a dismisura o non cresca a dovere, rispetto ad una data media standard riferita ad un tratto di tempo circoscritto.Per la Scienza ufficiale i giganti non sono mai esistiti, sulle miriadi di ritrovamenti e segnalazioni non si è mai indagato a dovere.
Con il metro della Scienza Tommaso Fazello sapendo di farlo, a proposito dei giganti menti.
Chiediamoci ora per quale motivo il saggio frate Domenicano avrebbe mai dovuto mentire a proposito dei ritrovamenti ossei da lui indicati?
Avrebbe Fazello mai messo in discussione la sua monumentale Opera, venti volumi manoscritti in lingua Latina, per il solo I capitolo del I libro?
A noi tutto ciò appare improbabile e consideriamo quanti secoli di fiducia verrebbero ora sgretolati frettolosamente in virtù di una saccenza tipica del mondo contemporaneo.
Per quale motivo dunque il pater Livio della storia di Sicilia, a proposito dei giganti avrebbe mentito?
Fu per caso un delicato motivo Vaticano?
Perchè in previsione della futura diffusione del Rebus (molto presto integralmente tradotto in lingua vulgar-italiana da Remigio Fiorentino dopo la sua morte) per volontà sua o imposta dall'alto volle fra' Tommaso convalidare gli antichi testi sacri dei cristiani?
In vero, com'egli stesso cita, non è mistero che alcune delle più antiche religioni monoteistiche e non, contemplino l'esistenza remota di esseri giganti, documentati in -rotoli- , incisioni, pitture, graffiti, pergamene e volumi di origine spesso incerta ma antichissimi.
Il frate nel corso di un ventennio fa una sorta di radiografia alla crosta dell'isola intera, da Occidente ad Oriente, così egli ritrova città sepolte sotto alcuni metri di terra divenute pascoli o coltivazioni. con estrema dovizia scientifica, resti fossili ed ossa di molti animali oggi estinti come elefanti nani, cervi, orsi, balene delfini ma i resti ossei umani, sono da lui rinvenuti ed annotati nell'esame scientifico e dei luoghi interessati.
Fazello è un fine ricercatore ed in viaggio per la Sicilia Inquisitoria di meta 1500, ospite ora di un Monastero dei Domenicani ora d'un altro, non perderà mai l'occasione di annotare curiosità, per tal ragione redige un lungo elenco di stranezze classificando separatamente la materia minerale, vegetale, solida e liquida a lui scienziato di quel tempo sconosciuta o conosciuta, acquisita attraverso letture degli antichi storici o semplicemente per secreto confessionale ricevuto da alcuni uomini e donne isolane, ultimi custodi di racconti e leggende.Molti estimatori del Rebus in qualche modo ultimi custodi della visione storica di Diodoro Siculo e tutti gli altri immemsi storici citati da Fazello,
interrogati sul capitolo de Primi Habitatori, con tutta onestà ammettono che alla favola potè forse dare spazio lo scienziato Domenicano, ma in tutt'altro punto e probabilmente soltanto perché costretto.
Chi creò i Primi Habitatori di Sicilia? Questo fu il momento della deviazione, non è l'esistenza dei giganti a mancare di prove, piuttosto la loro origine:
Cosa generò i giganti?Da dove giunsero?
Cosa avrebbe mai dovuto scrivere giunto a questo punto della narrazione il domenicano da Sciacca scienziato del 500, con un piede nel dogma e l'altro nel pericoloso spazio del "collega" domenicano Giordano Bruno?
Era fra' Tommaso tra le massime cariche dell'inquisizione di Sicilia (pur avendo egli di fatto rifiutato gli alti incarichi operativi) non potendo dunque egli di fatto nemmeno nominare le testimonianze di Plinio il vecchio, di Plutarco, di Erodoto... che da eretici si espresser a proposito dell'esistenza di antichi popoli nomadi e stanziati, servo di un regime per scelta di vita, servo della -verità dogmatica della Chiesa di Roma-, secondo una certa Propaganda in memoria e per monito dei futuri -inscrittori- sorvegliati dal -Codex Prohibitorum-, Tommaso Fazello piegherà la sua verità impressa nel Rebus alla politica della Chiesa, ciò nonostante, a nostro avviso, quell'imposto o voluto che fu suo avvalorare la Genesi dell'uomo a metro cristiano, non inficiò mai sulla veridicità dei ritrovamenti piuttosto furon questi numerosi e circoscritti in aree molto vaste da Oriente ad Occidente.
Ogni secolo nuovo prima di creare distrugge quello che c'era prima, in tal senso in Sicilia il XVII sec quanto gravò alla storia dell'isola?
Alcuni documenti fotografici abbastanza datati testimoniano che in Egitto sino ai primi del 900, le antiche mummie venivano vendute ai turisti per le strade del Cairo o di altre città, perché dunque non dovremmo noi credere che alcuni Predicatori, tombaroli, mercanti, non abbiano anche loro in passato, per varie ragioni, distrutto o venduto ossa e resti di uomini e donne fuori standard?
Ciò che alla luce di non pochi documenti e tesi indagatorie sembrerebbe una più che plausibile realtà, rimane allo stato dei fatti ed ufficialmente un vero enigma.