Museo Archeologico di palazzo Varisano
Museo Interdisciplinare Regionale Giuseppe Alessi
– Palazzo Varisano, Piazza Mazzini 1 -
Il Museo Archeologico di Enna fu inaugurato nel 1985 nel restaurato Palazzo Varisano.
Il Palazzo Varisano completa la perimetrazione dell'antico piano della Matrice sorge a ridosso del convento e della Chiesa di San Michele, opera attribuita a Gagliardi, e del SS Salvatore e di fronte alla Chiesa Madre di Enna; l’area è caratterizzata da luoghi pubblici risalenti al foro romano come attestano toponimi come via “bagni” e via “teatro”.
Palazzo Varisano, un tempo appartenuto alla famiglia Petroso, fu dei Leto di Capodarso e successivamente, nel XVIII sec. fu ereditato dai Baroni Varisano.
Negli anni '70 fu acquistato dalla regione Siciliana.
Il restauro fu finalizzato dall'architetto Franco Minissi all'esposizione museale.
Presenti ad Enna sin dal XIII secolo i Varisano possiederanno due palazzi di cui uno, legato al feudo di "Pasquasia" oggi demolito.
Il palazzo superstite , noto già da un contratto notarile del 18 giugno 1587, si allinea nell’invaso della piazza antistante il prospetto laterale della maggior chiesa in uno schema trecentesco, divenendone una quinta significativa che congiunge l’antica viabilità che mantiene nei toponimi la memoria del "teatro" allo spazio pubblico su cui prospettano palazzi come quello del Polizzi - Petroso e la chiesa e il preesistente convento di san Michele. Questa chiesa a pianta centrale è attribuita a G. Gagliardi, architetto senatorio della città di Noto a cui se ne deve una consimile a Noto, intitolata a S. Chiara.
L’edificio prospiciente la piazza della Matrice dovette essere opera integralmente nuova mentre la parte prospiciente la via Polizzi, olim vicolo Varisano, dovette riunire più antiche fabbriche.
Nel 1806 e nel 1834 fu residenza di Ferdinando II .
Il 13 agosto 1862 G. Garibaldi vi pronunciò un discorso rivolto a rivendicare in Roma la capitale del regno d’Italia e vi fu forse ospite.
Già nelle ipotesi risalenti agli anni ’60, anni in cui, dopo la proposta di demolizione del palazzo e di sua trasformazione in edificio residenziale di quasi 30 ml di altezza, si concretizza la conservazione museale del palazzo, si avanza la proposta della creazione di un museo civico intitolato al canonico G. Alessi .
L’edificio verrà acquisito al demanio regionale nel 1967 ma bisognerà attendere il 1981 perché si concretizzi il primo progetto di restauro e riuso, il cui incarico veniva affidato a F. Minissi dopo una primitiva proposta redatta dall’Ufficio tecnico del Comune di Enna; nell’aprile del 1984 il museo viene inaugurato a lavori ancora in corso che termineranno nel 1986 per una spesa complessiva di oltre un miliardo e mezzo.
La struttura espositiva è basata sul concetto del minimo ingombro per cui i contenitori trasparenti degli oggetti risultano sospesi da terra e notevolmente distanti dalle volte, al fine di consentire la libera lettura degli spazi architettonici...”
affreschi sulle volte del soffitto
Caratteristica fondamentale del Museo, che si articola in cinque sale espositive, è quella di presentare reperti e testimonianze delle forme di vita documentate nel territorio della provincia di Enna, in particolare al momento della ellenizzazione (VI sec. a.C.)
lapide dedicata ad una sacerdotessa di Cerere
vaso contenente un cranio
Orari di apertura del Museo, da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00
le foto sono di Paolo Mingrino