I Crescimanno - Il Campanile Enna

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I Crescimanno

Araldica

L'araldica

A cura di Carmelo  Gennuso  e Grace Buttita

Scienza dell’Araldica

L’Araldica rappresenta il blasone con tutti i suoi elementi all’interno, elementi che descrivono millenni di storia di una famiglia.

Ogni volta presenteremo una famiglia diversa con il suo blasone, le sue origini e la sua storia.
L’araldica è un fenomeno della storia europea che è ancora in uso dopo otto secoli dalla sua istituzione. Nacque attraverso i tornei medioevali, alla fine del XII secolo, dove i cavalieri dimostravano la loro abilità in battaglia. I primi araldi adunavano i combattenti, li annunciavano quando essi entravano in campo e finalmente proclamavano il vincitore del torneo. Gli araldi dovevano essere ben informati su tutti i simboli araldici che potevano essere presenti in tale evento, poiché la faccia del partecipante era nascosta dal suo elmo. L’araldica oggi è ancora viva, specialmente in quei paesi europei dove ancora perdura la monarchia, quali la Gran Bretagna, il Belgio e la Spagna, ma anche nelle altre nazioni e in altri continenti dove è stata introdotta da migrazioni e colonizzazioni europee. Le “armi” originariamente erano un mezzo d’identificazione per le classi guerriere, lo scudo araldico comincia ad essere usato sui sigilli, che servivano ad autenticare documenti.  La pratica di usare simboli araldici come riconoscimenti, presto si diffuse tra i cittadini, governi municipali, corporazioni d’artigiani e la Chiesa. Via via le armi divennero ereditarie e cominciò l’uso di mostrarne i simboli. Dopo la loro scomparsa sui campi di battaglia, i simboli araldici vissero profondamente  radicati nella cultura e nelle tradizioni della società europea, oggi possono essere trovati in ritratti o bandiere, monumenti, pietre tombali e sulle porte di città, castelli e palazzi.



I CRESCIMANNO

Di Carmelo Gennuso e Grace Buttita



Antica e Nobile Famiglia, tra i Fondatori di Piazza.

Originaria dalla Lombardia venne in Sicilia sotto re Guglielmo, anche se qualcuno sostiene che vennero al seguito del Conte Ruggiero.

Tra le prime famiglie a fondare la città di Piazza, Pasquale Crescimanno  acquistò il Feudo di Camitrici in Piazza nel 1406.

Il Pirri poi, da notizia di un Guglielmo Crescimanno, 1° Abate dell’abbazia  Parlamentare del Fundrò  o meglio di Santa Maria del Fundrò. Si ricorda poi un Lelio che nel 1535 acquistò il Feudo di Spitalotto; (che poi passò ai Trigona).

Questa famiglia si divise in due rami: I Crescimanno baroni di Capodarso, residenti in Piazza, linea primogenita, ed i Crescimanno di Caltagirone, duchi di Albafiorita,  iscritti alla Mastra nobile  godevano quindi delle prime cariche di Caltagirone.

La Famiglia vanta dei cavalieri di Malta, come frà Vincenzo  Balio di santo Stefano nel 1615,  frà Lucio e frà  Diego, fratelli.

Inoltre la famiglia possedette le baronie di Bessima , Cametrice, Capodarso , Caccione, Pietrevive e Bubatello, il marchesato di Madonia e la Ducea di Albafiorita.


Arma:

Baroni di Capodarso (Piazza Armerina) :
campo d’azzurro al leone d’oro con una fascia dello stesso attraversante.







Cavalieri giusti e leali. Forti e coraggiosi, armati di spada.  Ricchi e costanti.Forti, magnanimi e di buona reputazione.




Duchi di Albafiorita (Caltagirone): campo d’azzurro, con un leone d’oro ed una banda dello stesso attraversante.   Giusti, leali, di buona reputazione.  Ricchi e costanti. Armati di elmo.
Forti, coraggiosi, magnanimi.


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