Tutte le genti mi chiameranno beata
post inserito il 2 febbraio 2014, foto ed editing F.Emma. il libro è in vendita presso le librerie e le cartolibrerie di Enna al prezzo di € 18.00
“Tutte le genti mi chiameranno beata”,
il libro scritto da Francesca Nestler, Filomena Camilleri e Maria Presti
Il testo è stato realizzato dall’associazione “Crescere insieme” nell’ambito del progetto “Culture a confronto – Conoscere se stessi, conoscere gli altri per comprendersi” e tratta la figura di Maria in una visione interculturale. Edito dalla Papiro Editrice di Andrea D’Affronto è stato scritto da tre donne: Francesca Nestler, Filomena Camilleri e Maria Presti.
La presentazione del libro, avvenuta il il 20 dicembre 2013 presso il Cinema Multisala Grivi, è stata condotta da Mario Mangione. All'intervento di Renata Ardillo, presidente dell’associazione “Crescere insieme”, sono seguiti gli interventi di Mons. Francesco Petralia, Vicario Foraneo di Enna,; Renzo Pintus, docente di Filosofia al liceo scientifico “Farinato”; Fenisia Mirabella, responsabile del Segretariato Attività Ecumeniche di Enna; padre Radu Calin, responsabile della chiesa ortodossa rumena in Enna; Essatar Hind, studentessa universitaria; Amalia Misuraca, vice presidente del Centro Ecumenico “La Palma” di Cefalù; don Liborio Asciutto, teologo e presidente del Centro Ecumenico “La Palma” di Cefalù. Nel corso dei lavori gli intermezzi musicali di Padre Radu Calin e Sara D’Angelo con accompagnamento musicale di Maria Giordano.
ASSOCIAZIONE ONLUS "CRESCERE INSIEME"
c/o Istituto Canossiano
Via Mercato n° 5
Telefono e fax: 0935-24321
Mail: mangionemario@gmail.com
L'Associazione ONLUS "Crescere Insieme" si è costituita nel dicembre del 2000 con l'obiettivo, sintetizzato nel nome, di contribuire alla crescita culturale e sociale del territorio mediante interventi educativi rivolti ai bambini e ai giovani.
L'associazione porta avanti da tempo le seguenti attività: supporto agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado in tutti gli ambiti disciplinari; attività di laboratorio: artistico-manuali e motorie, informatica, fotografia; visite d'istruzione; attività di formazione per i giovani animatori dai 14 ai 30 anni; GREST estivo per bambini dai 6 ai 13 anni. Notevole la frequenza di figli di migranti.
"Davvero è generato ancor oggi il Verbo eterno !
Dove? Qui, dove in te hai perduto te stesso...
L'anima che è vergine e accoglie solo Dio
Può incingersi di Lui ogni qual volta Lo pensa."
( Angelo Silesius, Il pellegrino cherubico)
Genesi del libro
di Renata Ardillo
L'Associazione ONLUS "Crescere Insieme" si è costituita nel dicembre del 2000 con l'obiettivo, sintetizzato nel nome, di contribuire alla crescita culturale e sociale del territorio mediante interventi educativi rivolti ai bambini e ai giovani.
Nel Marzo del 2001 è stata iscritta all'Albo Regionale delle associazioni di volontariato. L'associazione porta avanti da tempo le seguenti attività: supporto agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado in tutti gli ambiti disciplinari; attività di laboratorio: artistico-manuali e motorie, informatica, fotografia; visite d'istruzione; attività di formazione per i giovani animatori dai 14 ai 30 anni; GREST estivo per bambini dai 6 ai 13 anni. Notevole la frequenza di figli di migranti.
Alla fine dell'anno scolastico 2010-2011, tramite contatti informali con docenti di alcune scuole, abbiamo intuito la loro disponibilità a collaborare in progetti educativi. All'inizio dell'anno scolastico 2011-2012 abbiamo inviato a tutte le scuole di ogni ordine e grado di Enna la bozza di un progetto di educazione interculturale, invitandole a contribuire alla realizzazione, ciascuna con programmazioni rispondenti ai propri currícoli. Titolo del progetto: Culture a confronto – Conoscere se stessi, conoscere gli altri per comprendersi. Obiettivo primario: l'incontro e la pacifica convivenza fra diversi, fondati sul dialogo e sul rispetto delle differenze nel riconoscimento dei diritti comuni.
All'invito hanno risposto otto scuole di ogni ordine e grado, tra cui un istituto superiore di Piazza Armerina. Sono seguiti incontri e riunioni con i docenti referenti per definire nel dettaglio il progetto. I risultati sono stati portati all'attenzione della cittadinanza alla fine dell'anno scolastico, secondo il programma riportato in appendice.
Quando, nel novembre del 2011, il Sindaco di Enna invitò tutte le Associazioni cittadine a dare il proprio contributo ai festeggiamenti per il 600° anniversario dell'arrivo in città del simulacro di Maria SS. della Visitazione, convocai i soci e riscontrai una forte perplessità, essendo l'Associazione già occupata in un progetto tanto impegnativo. Tuttavia a qualcuno venne l'idea di arricchire il progetto interculturale con una ricerca sul culto di Maria nel mondo a partire dalle origini: così è nato il presente lavoro.
Dalla Prefazione di Renzo Pintus
Il testo pone al centro dell'attenzione la figura di Maria di Nazareth con il duplice intento di delinearne sia il ruolo all'interno del progetto di salvezza in cui consiste il Cristianesimo, sia per tentare di ricostruire le forme che il culto tributatole dalla devozione popolare ha assunto nel corso dei millenni e prima ancora della sua caratterizzazione teologica.
Ne è venuta fuori, a mio parere, una lettura piana e avvolgente, che cattura l'attenzione del lettore e lo proietta in un orizzonte il cui attraversamento è sia un viaggio nella storia, ma al tempo stesso un viaggio dell'anima. Non opera di erudizione dunque, anche se il corso delle argomentazioni è tessuto con vigore di pensiero ed esame critico delle fonti, né di divulgazione, anche se vuole rivolgersi a tutti, ma senza scorciatoie e mutilazioni di senso, men che mai di apologetica, anche se la tensione della devozione è palpabile. Il testo, non essendo destinato agli specialisti, porge al lettore le chiavi concettuali per comprendere le ardue questioni in esame ma evita opportunamente la ricerca di compiute (forse impossibili) sistematizzazioni dottrinali intorno a complesse questioni teologiche e però non afferma, in antitesi alla difficoltà della teorizzazione, il primato di una fede sincera ma poco informata.
Se per questa la maternità è il dato esistenziale caratterizzante la vita di Maria e quello con il quale la tradizione popolare si è immediatamente identificata, e della quale sono toccanti testimonianze le forme del culto, le sacre rappresentazioni, l'arte, la musica e il canto, non allo stesso modo la coincidenza dell'umano e del divino nella familiare figura della Vergine Madre poteva essere accolta in sede teoretica. Verginità e maternità non sono termini convergenti, anzi la loro unione rappresenta un ossimoro, quantomeno di impervia soluzione. Nel tentativo di conciliare ragione e fede, Maria di Nazareth assume, sopratutto nel credo cattolico, la connotazione ontologica di figlia, sposa e madre del logos divino ab aeterno.
Esiste un progetto divino di redenzione dell'uomo, il mistero cristiano dell'Incarnazione, che postula una madre, vera e propria ipostasi del femminile, che, concepita senza macchia, affrancata quindi dal peccato originale, concepirà nella maturità dei tempi il logos Figlio, consustanziale al Padre. Credo non intendesse qualcosa di diverso papa Albino Luciani, quando proferì la strabiliante (per il comune modo di intendere) affermazione che Dio è Padre e anche Madre. La soluzione teologica del problema della doppia natura del Cristo inoltre, che dal Concilio di Nicea in poi ha travagliato il dibattito teologico, producendo la prima netta distinzione tra ortodossia ed eresia, non poteva che fare da traino a ogni concettualizzazione della figura della Madonna.
Il libro "Tutte le genti mi chiameranno beata" è strutturato in tre parti. La prima parte, curata da Francesca Nestler Giordano, comprende i seguenti capitoli: Maria di Nazareth, il culto di Maria nel primo millennio, Maria nella chiesa cattolica, Maria nella chiesa ortodossa, Maria e le chiese della riforma protestante, Maria e il cammino ecumenico.
La seconda parte, curata da Filomena Camilleri Giacalone, comprende: Maria nel mondo islamico, Maria tra indù e buddisti, Maria e la psicoanalisi, l'antropologia culturale e la devozione a Maria, Maria e le arti.
Dalla terza parte, curata da Maria Presti Fondacaro, "La Madonna della visitazione, patrona di Enna" in cui l'autrice fa un exursus della devozione a Maria ad Enna, riportiamo di seguito l'introduzione.
Essatar Hind, studentessa universitaria,
con Fenisia Mirabella e Renzo Pintus
Sara D'angelo
Padre Radu Calin
LA MADONNA DELLA VISITAZIONE, PATRONA DI ENNA
di Maria Presti Fondacaro
La piazza antistante il Duomo è gremita di fedeli che attendono l'uscita della loro Patrona per accompagnarla in processione fino alla Chiesa di Montesalvo. Le campane suonano a festa e la banda musicale comincia a muoversi per dare inizio al corteo. Gli occhi di tutti sono fissi verso il portale centrale del Duomo. Ecco che appare la Nave d'oro con il simulacro di Maria SS. della Visitazione salutata da un fragoroso e commovente applauso della folla, da salve di mortaio e dal lancio di bigliettini colorati che inneggiano alla Madonna. Sono le 19:00 del 2 luglio, giorno in cui a Enna si celebra la festa della Madonna, Patrona della Città.
È un rito che si ripete da secoli, uno di quei processi culturali che ha contribuito a creare negli Ennesi un particolare senso di appartenenza e di identità. "Nell'immutabilità della cerimonia, nel secolare costume dei confrati, …sacerdoti depositari del culto che fu un tempo di Cerere, nella partecipazione corale, entusiasta e commossa del popolo ennese, che spinge i molti emigrati nel mondo a tornare nel luogo natio nel giorno della festa, non si può non leggere il senso dì un preciso modo di sentirsi, piuttosto che la sola devozione” Per meglio comprendere tutto ciò è necessario ripercorrere le origini della festa che si fondano sul mito e sulla leggenda oltre che sulla storia della città a partire dalle sue origini.
Enna è una città antichissima. I suoi primi abitatori di cui si ha notizia furono molto verosimilmente i Sicani. Dopo di questi giunsero i Siculi e poi via via i Greci, i Romani e molti altri popoli che approdarono in Sicilia per colonizzarla e in seguito si insediarono anche a Enna attratti dalla posizione altamente strategica del sito.
Come testimoniano molti autori classici, tra i quali Callimaco, Diodoro Siculo, Ovidio, Claudiano, Enna era un luogo sacro per il culto di Cerere, che era famoso in tutta la Magna Grecia e richiamava gente da tutta l'Isola. Sulla rupe, ancora oggi chiamata "Rocca di Cerere", molto probabilmente, come riferisce l'archeologo De Agostino in “Studi sulla topografia di Henna” (1943), erano poste le colossali statue di Cerere e di Trittolemo di cui parla Cicerone nelle Verrine e un'ara per riti sacrificali all'aperto. Tale circostanza fa pensare, secondo l'archeologo, che il grande tempio dedicato alla dea sorgesse entro l'area dell'attuale Castello di Lombardia. Oggi non rimane più alcun segno del grande tempio di cui parlano Cicerone e Diodoro Siculo, ma tutto il sito ci riporta con la mente al mito che poeti e storici dell'antichità hanno visto ambientato nelle terre che circondano Enna.……
A causa del forte radicamento del culto di Cerere e Proserpina il Cristianesimo, cominciatosi a diffondere in Sicilia, trovò forte resistenza a Enna. Secondo la tradizione fu San Pancrazio, vescovo di Taormina (III-IV sec. d.C.) a introdurvi la nuova religione. I primi a convertirsi furono i fullones che abitavano nella zona che adesso si chiama Valverde, presso il torrente Torcicoda dove lavavano i panni e le fibre tessili.
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