Piazza Armerina - Il Campanile Enna

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Piazza Armerina

Araldica

PIAZZA ARMERINA

BREVI CENNI STORICI

Di Carmelo Gennuso e Grace Buttita







STEMMA DELLA CITTA’

DI  PIAZZA ARMERINA

DESCRIZIONE:CAMPO  D’ARGENTO, AL PALO  DI ROSSO

BLASONATURA : puri, clementi e casti.
Cavalieri, armati di lancia, valorosi, giusti e amorosi verso Dio.



Veduta di Piazza Armerina

Città mediterannea dell'entroterra siciliano, rinomata per la fertilità e bellezza del suo territorio.

Piazza fu fondata dai Greci, abitanti della Beozia, che avendo avuto distrutta la loro città Platea, dai soldati di Tebe, vennero in Sicilia e, sul Monte Ermellino  costruirono la città antica, cui diedero il nome di Plutia, ossia Platea, ovvero Opulenta.

La dicitura era azzeccata, giacché dimostrava la magnanima fertilità del suo territorio.

Intorno al 1061 i Normanni scendendo in Sicilia iniziarono un periodo di grande belligeranza  contro gli Arabi, che tenevano l’isola come terra di conquista.

La città fu scelta da Normanni come Piazza d’Arme, per la caccia ai Saraceni dal luogo e dalla Sicilia.  Fu in quella occasione che Ruggero donò alla città il vessillo con l’immagine della Vergine Maria; dono che gli era stato fatto da Papa Nicolò II.  Fu, in effetti, nel 1130 che i normanni si coronarono Re di Sicilia con Ruggero II quindi possiamo affermare che Piazza, comincia, con la loro presenza a costruire la “Piazza” più moderna che comunque subì un periodo di crisi con la rivolta capeggiata da Sclavo e Tancredi d’Altavilla che portò alla strage degli Arabi che abitavano nel territorio.

Fu distrutta da Guglielmo il Malo, perché ritenuta “non fedele al re”, poiché egli aveva avvisato i Piazzesi (Casale) di convivere con gli Arabi per diversi compromessi, non fu ubbidito e nel 1161, Guglielmo il Malo la rase al suolo.

Con Guglielmo il Buono, Piazza fu ricostruita dove si trova attualmente, sul Quartiere Monte distante circa tre chilometri da dove sorgeva la vecchia Piazza, era l’anno 1163.

Il quartiere si arricchì di chiese e palazzi gentilizi, Piazza Armerina, essendo città demaniale, gareggiava nelle costruzioni, con il passare degli anni otterrà molti privilegi.

Durante il periodo Svevo, ed esattamente sotto Federico II, monarca assoluto ma con una ricca corte di poeti e artisti, Piazza, sede dei Templari, Ospedalieri e dei Cavalieri del Santo Sepolcro, inviò molti soldati nella Terra Santa per la difesa del Santo Sepolcro.  Nel 1227 ne fu ricompensata come sede della Corte Nazionale.

Durante il Periodo Angioino, periodo di lotte e di fazioni, Piazza ospitò il Parlamento Siciliano decretando alcune leggi, tra cui la continuazione della guerra contro gli Angioini e il Papato.  Fu assediata da Roberto d’Angiò e Ruggero di Lauria, ma i Piazzesi carichi di coraggio, libertà e amor di patria, riuscirono a scacciare i suddetti d’Angiò e Lauria fuori dalle mura della città.

Con la pace di Caltabellotta nel 1302, tornò la pace , portando sul trono di Sicilia gli Aragonesi.  Nel 1309, Federico III d’Aragona approvò le Consuetudini di Piazza. “Il Libro dei Privilegi” che attirarono nella città, altre fazioni straniere.  Vi fu un periodo di Vice regno che non riguarda la sola Piazza ma tutta l’Isola.  Tutta la successiva e recente storia, vede l’elevazione di molte famiglie, la crescita culturale ed economica dei Trigona, Velardita, Crescimanno, per citarne alcuni, quali comandanti del paese o città di Piazza Armerina. Vi fu poi il Periodo Borbonico, fino a Francesco II di Borbone, ultimo Re delle Due Sicilie ed infine il periodo dei Savoia con la storia dei nostri giorni.







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