L'arte salva l'arte - Il Campanile Enna

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L'arte salva l'arte

Pubblicazioni > presentazione libri > Settimana federiciana > settimana federiciana 2015
post inserito il 13/05/2015. Testi di Rocco Lombardo, Salvatore Presti, Mariangela Vacanti, foto di Federico Emma
L'Arte salva l'arte
concerto pro Museo Alessi
organizzato dal Comitato ProEnna,
a cura dei docenti della MUSIKE'  

Serata dedicata all’impegno sociale e all’arte quella che lunedì 11 maggio al teatro Garibaldi di Enna ha chiuso la Settimana federiciana.
Lo spettacolo “L’Arte salva l’Arte”, che ha visto in scena una performance dei docenti della scuola Mousikè, presieduta da Andrea Barbarino e diretti artisticamente da Giovanna Fussone, ha richiamato stupore e applausi.
La serata è stata organizzata dal Comitato Pro Enna, presieduto da Nino Gagliano, per raccogliere fondi per il recupero e la riapertura di alcune sale del Museo Alessi.

In scena a festeggiare anche i 25 anni dalla scuola Mousikè, gli artisti Francesco Argento al vibrafono, Carmelo Colaianni al clarinetto, Francesco Cultreri al pianoforte classico, Angelo Di Leonforte al pianoforte moderno e jazz, Lelio Giannetto al contrabbasso, Katia Giuffrida al canto lirico, Alessandro Lo Chiano alla tromba, Pierpaolo Maccarrone al violoncello, Francesco Nicolosi al violino ed Emanuele Primavera alla batteria.

 
Motivazioni di un evento
Il concerto è stato programmato al fine di raccogliere fondi da destinare al restauro e alla riapertura di alcune sale del Museo Alessi 
(clicca qui per la storia del Museo Alessi)


Oggi tutti constatiamo con amarezza, velata sempre più di indignazione, che il Museo è chiuso da diversi anni, durante i quali le speranze di vedere come un tempo le sue sale straripanti di scolaresche e di gruppi turistici si vanno sempre più affievolendo.
Ma la collettività ennese non può vivere di speranze, sempre più esili perché stranamente sottovalutate, e non vuole rassegnarsi alla perdita di un prezioso patrimonio collettivo che contribuisce, fra l’altro, a irrobustire lo spirito identitario cittadino, oltre che a rappresentare una prestigiosa immagine culturale, uno strumento straordinario di crescita educativa, un impareggiabile volano di sviluppo turistico ed economico.
L’evento di stasera, significativamente denominato “L’Arte salva l’Arte”, ha il privilegio di essere inserito nel progetto “Il Castello e dintorni” attivato da alcuni mesi e largamente compartecipato, è promosso dal Comitato Pro Enna, sostenuto da associazioni varie, club di servizio e semplici cittadini ed è realizzato con il supporto determinante del Comune di Enna e la generosa collaborazione della Scuola Mousikè che stasera sfoggia alcuni dei suoi validi artisti, degni continuatori, sapientemente guidati, di una tradizione musicale che da secoli rende Enna una fucina di talenti. 
Alla presenza del prefetto Fernando Guida, la serata è iniziata con i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura e un breve intervento di Cettina Rosso, presidente della Casa d’Europa, che ha consegnato due targhe di riconoscimento all’animatrice dell’evento, Giovanna Fussone, e al presidente del Comitato ‘Pro Enna’ e dell’ Accademia Pergusea, Nino Gagliano, promotore del movimento pro apertura del museo. Lo storico dell’arte e appassionato cultore di storia patria, Rocco Lombardo, ha fatto un excursus sulle vicende del lascito del Canonico Giuseppe Alessi, morto di colera a Catania nel 1837, delle preziose collezioni di opere d’arte e raccolte di monete antiche, esposte – sin dalla seconda metà dell’Ottocento – nella canonica del Duomo e, infine, nel Museo a lui intitolato, inaugurato oltre 30 anni fa e chiuso da circa 8 anni. 

Lo spettacolo sin dall’inizio ha catturato l’attenzione del pubblico. Nella sala buia lo start è stato infatti affidato al suono rarefatto del clarinetto del Carmelo Colajanni che ha iniziato a suonare da un palchetto del teatro per poi lentamente giungere sulla scena dove intanto si è palesato il pianista Angelo Di Leonforte per dare vita a un incontro musicale imperniato su Tenor Madness di Sonny Rollings. 

 

Da sotto un telo bianco hanno poi fatto la loro apparizione il violoncellista Pierpaolo Maccarrone e il pianista Francesco Cultreri che hanno duettato in Vocalise op. 34 di Sergj Rachmaninoff e nella Tarantella op. 24 di William Henry Squire coinvolgendolo la platea con i ritmi della taranta.


Originalissima la performance del “contrabbasso parlante” di Lelio Giannetto con il suo virtuosismo sposato alle variopinte grammatiche della musica: oltre al preludio della Suite in sol maggiore per violoncello solo di Bach, eseguita in tonalità originale, l’artista palermitano ha utilizzato un’alchimia sonora di sua creazione con giocolerie tecniche suonando contemporaneamente con due archetti e tenendo il contrabbasso sdraiato a terra, passando con leggerezza disarmante da Sting a Rossini e da Lucio Battisti a Marcella Bella. Il pubblico ha risposto con applausi calorosi. 


È toccato poi alla cantante Katia Giuffrida innalzare il canto medievale del “Veri dulcis in tempore” direttamente dalle poltrone, nel buio della platea, proiettando l’auditorio in un balzo indietro nel tempo di oltre 700 anni per trasformarsi subito dopo in Milva intonando l’Oblivion di Astor Piazzolla accompagnata al pianoforte da Francesco Cultreri. 


Battimani fragorosi anche per la “star” Francesco Nicolosi, il violinista palermitano giunto alla finalissima di Italia’s Got Talent: non ha tradito i suoi fan regalando agli ennesi un arrangiamento per violino della canzone Broker Vow di Walter Afanasieff e un vivacissimo valzer dalla Suite per orchestra n. 2 del russo Dmitrj Shostacovich.


Lo spettacolo è poi proseguito con Amsterdam Avenue di Rud Viener interpretato al vibrafono dal giovane musicista Francesco Argento, che per la prima volta ha esordito con questo strumento. 


Finale affidato al trio composto da Angelo di Leonforte al pianoforte, Emanuele Primavera alla batteria e Alessandro Lo Chiano al flicorno che hanno magicamente eseguito un brano firmato dallo stesso Lo Chiano.


A dialogare con i musicisti sulla scena, la voce fuori campo di Giovanna Fussone che dalla regia presentava e spiegava i brani proposti interloquendo con gli artisti in eleganti gag.


Nei filmati:

Lelio Giannetto con il suo “contrabbasso parlante” 
Francesco Argento al vibrafono 

Angelo di Leonforte al pianoforte, 
Emanuele Primavera alla batteria 
e Alessandro Lo Chiano al flicorno 
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