mappa 6
6 – Casa di Cicerone: Nel 75 a.c. Cicerone venne in Sicilia, come questore con sede a Lilibeo. Gli toccò l’ingrato compito di raccogliere, non senza il dispiacere dei proprietari, una grande quantità di frumento per soccorrere Roma che versava in una grandissima carestia. Tuttavia Cicerone ebbe presto riconosciuta da parte dei Siciliani, integrità, cortesia e somma bontà nei costumi, per cui acquistò grande stima. Cicerone viaggiando per la Sicilia si recò a Siracusa, dove scoprì il sepolcro del grande Archimede, ormai sepolto tra i rovi, e visitò anche Enna dove rese omaggio alla dea Cerere.
Nel 73 a.c. fu nominato governatore dell’isola Verre, Cicerone lasciò l’incarico di questore e tornò a Roma.
Il governatore Verre depredò la Sicilia, ad Enna trafugò la statua di Cerere. Gli Ennesi nominarono Cicerone loro avvocato per istruire il processo contro Verre. Cicerone partito per la Sicilia vi imase per tutto il mese di marzo del 70 a.c., ospite degli Ennesi.
Del processo abbiamo il documento prodotto da Cicerone, "Orazioni contro Verre" da cui è tratto brano seguente:
"Vi era un’altra statua di Cerere, di bronzo, di media grandezza, opera singolare per fattura, con le fiaccole in mano, molto antica, la più antica del tempio. Verre la portò via; ma non però ne fu pago. Di fronte al tempio di Cerere, in luogo aperto, frequentato dalla gente, sono due statue, l’una di Cerere, l’altra di Trittolemo, molto grandi e si belle. Ad esse quanto veniva pericolo dalla bellezza, tanto dalla grandezza venne salvezza, perché la demolizione ed il trasporto loro era cosa troppo ardua e disagevole; ma non fu così della piccola Vittoria che Cerere avea nella mano destra, lavorata con garbo e maestria; che costui la fece svellere e quindi portare con se."
Lapide commemorativa della presenza ad Enna di Cicerone
Frontespizio delle Orazioni di Cicerone contro Verre