Padre Giuseppe Russo, missionario comboniano - Il Campanile Enna

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Padre Giuseppe Russo, missionario comboniano

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Padre Giuseppe Russo  
- Missionario Comboniano in Uganda - (22.03.1918 – 18.02.2006)


Era nato ad Enna il 22 marzo 1918. Il piccolo Giuseppe vide la luce, alle ore 12, nella casa di Via Pergusa al num.114, tra le coccole e l'affetto della mamma Filippa La Vigna e del papà Mariano fu Francesco.
Dopo qualche anno la famiglia si trasferì a Roma. Giuseppe entrò in noviziato a Venegono nel 1934 e fece i primi voti il 7 ottobre 1936. Ordinato sacerdote a Verona il 28 giugno 1942, rimase in Italia per quattro anni, cioè fino al 1946, quando fu mandato in Inghilterra ad imparare l’inglese.
Nel 1947 arrivò per la prima volta in Uganda e, da allora, ha lavorato in varie missioni tra la popolazione Lango, diocesi di Lira. È stato il fondatore della Junior di Ngeta, diventata poi il Comboni College, una delle migliori scuole secondarie del Nord Uganda.
In Uganda, per parecchi anni, è stato parroco di Aduku, Ngeta, Dokolo e Aber, molto conosciuto e amato dai parrocchiani per la sua generosità, la sua dedizione e il suo carattere gioviale.
Durante la sua lunga vita missionaria ha passato due periodi in Italia, dal 1955 al 1959 e dal 1970 al 1983, impegnato nella promozione vocazionale e animazione missionaria. È stato anche il fondatore della comunità di Messina. Spesso poi continuò a tornare nella sua terra natìa, ad Enna, per brevi periodi di vacanza, accolto dall'ospitalità dei Padri Carmelitani della Chiesa di San Benedetto-San Giuseppe e dall'affetto caloroso degli anziani cugini ancora in vita.

Padre
Giuseppe
Russo

Negli ultimi 22 anni in Uganda si era sentito chiamato ad un ministero particolare con gli stregoni, persuadendone molti ad abbandonare il loro mestiere e a ritornare a Dio. Ha avuto un enorme successo in questo apostolato, ricevendo nella Chiesa più di 500 di loro. Ha girato poi in tutta l’Uganda con un gruppo di stregoni convertiti, i quali erano stati convinti da P. Giuseppe a svelare alla gente i loro trucchi e imbrogli. È riuscito così a dimostrare che uccidere le cosiddette "streghe" era un omicidio e che i sacrifici umani di bambini erano una vera e propria strage di innocenti. Con la sua instancabile attività ha salvato molta gente da sentenze ingiuste. Avvocati e giudici apprezzavano il suo lavoro e, in questioni di stregoneria, lo consultavano. Il sindaco di Lira, G. P. Owiny, il 26 dicembre 2005 ha scritto una lettera "riconoscendo e apprezzando lo sforzo di P. Russo nel combattere la stregoneria nella società per cercare di sradicarla completamente".

stregoni
ugandesi

P. Giuseppe era anche conosciuto per il suo animo generoso. Nonostante l’età e il diminuire delle forze, era sempre disponibile a rispondere alle chiamate per gli ammalati e ad assistere i poveri e i bisognosi. Era un uomo del "si", sempre pronto ad aiutare e a dare una mano. Il suo carattere gioviale ed il suo entusiasmo erano contagiosi e per questo tutti gli volevano bene. Non aveva nemici: neppure quelli che erano stati smascherati come imbroglioni gli portavano rancore. A 87 anni era ancora pieno di energia nel suo ministero.

Il 18 febbraio ritornava da Gulu dove aveva tenuto una settimana di incontri sulla stregoneria e aveva lavorato al suo libro su questi argomenti con l’aiuto di P. Cosimo De Iaco. Quel sabato mattina, dopo aver celebrato la S. Messa a Holy Rosary (Gulu), predicando sulla trasfigurazione di Gesù ed invitando la gente a contemplarne il volto, era partito alla volta di Lira. A circa 15 km da Lira, non si conosce ancora la dinamica, la macchina si è spostata verso il lato opposto della sua corsia di marcia travolgendo due persone, una morta sul colpo l’altra ricoverata all'ospedale di Lira. La macchina si è arrestata urtando contro un grosso termitaio. P. Giuseppe, che non aveva messo la cintura di sicurezza, ha sbattuto la testa conto il vetro, e la cassa toracica si è schiacciata contro il volante. Portato all'ospedale (privato) di Lira, è stato assistito dal parroco della cattedrale che gli ha amministrato l’unzione degli infermi, e da alcune Suore, rimanendo sempre cosciente, mentre i dottori cercavano di tamponargli le ferite. Non ricordava però niente della dinamica dell'incidente. È morto verso le 13.30, circa due ore dopo l'incidente, mentre veniva portato in sala operatoria per essere operato di emorragia interna.

La Chiesa Holy rosary
(Gulu)
dove padre Giuseppe celebrò la sua ultima messa

Il funerale è stato celebrato nella missione di Ngeta. La Messa è stata presieduta dal Vescovo di Lira, Mons. Giuseppe Franzelli, con la partecipazione di tutti i confratelli e sacerdoti della diocesi di Lira, molti confratelli della diocesi di Gulu. Erano presenti anche le Suore Missionarie Comboniane con la provinciale, Sr. Rita Maffi, molte Suore di altri Istituti e un folto gruppo di ex stregoni. Il provinciale ha messo in rilievo le virtù e l’entusiasmo missionario di P. Giuseppe e quanto ha saputo dare alla Chiesa di Lira, vivendo la sua vocazione in totalità e pienezza.

da un articolo di Padre Giuseppe Filippi - Missionario Comboniano;  
post integrato e curato da Alessandro La Vigna




cristiani
di Dokolo

padre Giuseppe Russo
ricevuto da Giovanni Paolo II

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