Piazza Garibaldi
Piazza Garibaldi
detta anche Piazza Prefettura
post inserito il 24 novembre 2013,
testi di F.Emma e Salvatore Presti.
Materiale documentario dal gruppo facebook "La nostra città Enna" e dall'archivio di Paolo Mingrino ed Ernesto Russo.
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Nell’ambito della “riorganizzazione delle circoscrizioni provinciali” decisa dal consiglio dei ministri il 6 dicembre 1926, il Governo privilegiò Enna. Una scelta che si rilevò determinante per il suo futuro sviluppo, un fervore di iniziative coinvolse tutti, cittadini e uomini delle istituzioni. L’ufficio tecnico della nuova provincia, la cui prima sede fu nello storico edificio dell’ex monastero di San Marco, ora scuola media “Pascoli”, si mise all’opera per approntare i piani urbanistici e i progetti degli edifici che dovevano ospitare le sedi istituzionali, provvisoriamente sistemati presso immobili comunali o in affitto, adattati all’uso cui furono destinati. In poco più di un decennio ad Enna furono costruiti: il Palazzo del Governo e della Provincia; il Palazzo delle Corporazioni (Camera di Commercio); la sede della Banca d’Italia, gli alloggi per gli impiegati statali (Incis). (1)
IL PALAZZO DEL GOVERNO
Il Palazzo del Governo doveva sorgere sull’area tra piazza Umberto I e piazza VI Dicembre, oggi occupata in parte dall’immobile del Banco di Sicilia, risultante dalla demolizione del quattrocentesco palazzo che appartenne al barone Varisano di Pasquasia. Il progetto, che portava la firma dell’ingegnere e architetto Salvatore Caronia (1887-1970) di Palermo (foto a lato), non fu mai realizzato in quanto l’erigendo palazzo non risultava idoneo a contenere tutti gli uffici della prefettura e dell’amministrazione provinciale. Lo stesso professionista ebbe, quindi, l’incarico di localizzare una nuova area in grado di accogliere le due maggiori istituzioni governative. Propose, pertanto, la zona dell’attuale Piazza Garibaldi prima denominata dell’Ospedale Vecchio.
E’ del 9 luglio 1934 la deliberazione dell’Amministrazione provinciale con la quale venne definitivamente scelta l’area sulla quale dovevano essere edificati i palazzi più rappresentativi di Enna-capoluogo. L’architetto Caronia approntò dunque lo studio urbanistico denominato “Nuovo centro cittadino” dove furono definiti gli assetti planivolumetrici ed architettonici dei più importanti edifici pubblici cioè le sedi del potere politico, istituzionale ed economico-finanziario del neo capoluogo e specificatamente: il palazzo della Prefettura, della Provincia, il palazzo delle Corporazioni, il palazzo della Banca d’Italia.
Il progetto urbanistico prevedeva “due piazze distinte e contigue”: la piazza del Littorio che doveva sorgere nell’aerea dove poi è stato costruito il palazzo delle Poste e la piazza cosiddetta del Governo così come la vediamo ora, in seguito intitolata a Giuseppe Mazzini prima e a Giuseppe Garibaldi dopo.
La piazza del Littorio, progettata “sul lato settentrionale, a fronte della vallata della Misericordia”, doveva avere, qualora realizzata, “quale motivo architettonico dominante” il palazzo della “Casa del Fascio”, da sorgere nell’area dietro la Banca d’Italia, ora sistemata a giardino. Il relativo progetto fu approntato dall’ingegnere Vincenzo Nicoletti, già ideatore della fontana di Proserpina al Belvedere. Dal plastico si evince che a fianco il predetto palazzo - prospiciente sulla progettata piazza Del Littorio - doveva erigersi una torre simile a quella realizzata sul fronte centrale del palazzo del governo, simbolo del potere centrale del governo fascista. Nella grande piazza prospettano il palazzo Incis, dell’Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato, l’imponente palazzo del Consiglio Provinciale delle Corporazioni (Camera di Commercio) e quello gentilizio del barone Grimaldi di Geracello, tutti preesistenti al costruendo palazzo della Prefettura, mentre la sede della Banca d’Italia, progettata dall’ingegnere Rocco Giglio, venne ultimata nel 1939 ed inaugurata l’anno successivo, il 25 gennaio 1940. (2)
< la Banca d'Italia in una foto di fina anni '40
L'intervento urbanistico nel ventennio fascista
Le date del 6 dicembre 1926 (elevazione a capoluogo), e 27 ottobre 1927 ( ripresa dell'antico nome di Enna), segnarono una svolta storica della città, che uscì dal modesto ruolo di capoluogo di mandamento per assumere quello di capoluogo di provincia. Secondo Francesco Longo, le cui riflessioni troviamo in un articolo pubblicato sulla rivista Henna, : “In pochi anni la città cambiò il suo aspetto urbanistico ed edilizio, mutando il suo antico volto di gran borgo rurale, per assumere l’aspetto di una cittadina moderna”. Noi oggi leggiamo più come stravolgimento, che come mutamento, la rivoluzione dell'assetto urbanistico che Enna subì a decorrere da quegli anni. La modernità ha compromesso l'identità stessa della città, tuttavia nel caso di Piazza Garibaldi, il riassetto urbanistico effettuato durante il ventennio fascista secondo i programmi edilizi promossi dal Fascismo, con tempi di realizzazione propagandistici, atti a riportare in ogni provincia l'immagine del governo centrale, è un intervento di alta qualità sia architettonicamente che strutturalmente. La sua architettura rientra nel "neoclassicismo semplificato" con planimetrie simmetriche e bloccate, volumi chiusi, particolari architettonici classici con rivestimenti in lastre di marmo, simmetrie, statue e simboli del regime, in un ideale collegamento alla "romanità" passata.
Il sito della attuale Piazza Garibaldi prima del 1927
Grazie ad alcuni documenti: la mappa catastale del 1877, due foto dall'archivio di Ernesto Russo, pubblicate sulle pagine del gruppo Facebook "La nostra città Enna" da Mario Bartuccio, e i disegni di Filippo Mingrino, gentilmente forniti dal figlio Paolo, possiamo ricostruire nel dettaglio l'area della attuale Piazza Garibaldi come era prima del 1927.
Documento n.1: foto dall'archivio di Ernesto Russo.
La foto mostra un edificio isolato costituito da tre corpi adiacenti, il primo a sn ha un piano sopraelevato, il secondo due piani, il terzo tre piani; dai panni stesi si evince che l'edificio è destinato a civile abitazione. Davanti si stende un ampio piano sterrato. A sinistra dell'edificio un cancello a cui segue il muro di una costruzione ad un piano, a destra si diparte un muretto con un portale. Sullo sterrato si proiettano, come da una collinetta antistante il piano, le ombre di sterpaglie ed alberi e di un palo dell'elettricità che permette di datare la foto dopo il 1923. Le ombre di taglio indicano che la foto è stata scattata nel tardo pomeriggio. Dalla foto non emerge alcuna indicazione sul sito, nell'archivio Russo la foto è registrata come "edificio sull'attuale area di Piazza Garibaldi". Questa indicazione ha portato il gruppo facebook ad una discussione che ha permesso ulteriori approfondimenti e valutazioni.
Documento n. 2: particolare della mappa catastale del 1877 relativa all'area dell'attuale Piazza Garibaldi.
L'esame della mappa catastale del 1877, ha permesso di potere verificare l'eventuale posizionamento dell'edificio nell'area suddetta. Nella mappa l'area è rappresentata da un grande quadrato, sul lato dove oggi è posizionato il Palazzo del Governo si individua un edificio, con il numero catastale 5459, da cui a destra si diparte un muretto, corrispondente all'edificio della foto.
Documento n. 3: schizzo a matita dell'area di Piazza Garibaldi di Filippo Mingrino, data esecuzione sconosciuta.
Uno schizzo a volo d'uccello, eseguito da Filippo Mingrino, ci permette una visione dettagliata di tutta l'area in questione.
Sul bordo della mappa sono inoltre riportate importanti annotazioni:
"Castrogiovanni 1922, Enna alla data di provincia" e le indicazioni: " attuale camera di commercio, palazzo Geracello e in fondo Poste e banca d'Italia, in fondo Prefettura"
Non sappiamo se le annotazioni sono state aggiunte a distanza di anni dal disegno, o il disegno è stato effettuato a memoria dopo la costruzione degli attuali edifici.
Il disegno è abbastanza dettagliato e ci permette di capire come era conformata non solo la Piazza Garibaldi, ma anche l'area circostante nel 1922. Al numero 1 della piantina ritroviamo l'edificio della foto con il cancelllo sulla sn ed il muretto sulla destra, dalla Porta Palermo si diparte la via d'accesso alla città costeggiata da un lato da un rialzo del terreno dove spiccano degli alberi, il percorso giunge sulla via Roma attraverso la vecchia via Porta Palermo, attuale via Di Benedetto (dove c'è l'edicola), l'area corrispondente alla attuale via Chiaramonte sembra essere un giardino privato annesso al Palazzo Geracello. Al posto dell'attuale Palazzo INCS, troviamo il mulino Terresena, che non era ancora stato edificato nel 1877 (manca nella mappa catastale).
Legenda:
1) Attuale Prefettura,
2) Palazzo Geracello,
3) Attuale Camera di Commercio,
4) Porta Palermo, attuale Banca d'Italia,
5) Mulino Terresena, attuale Palazzo INCS,
6) Via Porta Palermo, attuale via Di Benedetto
7) Attuale via Chiaramonte,
8) Sopraelevazione con gli alberi la cui ombra è proiettata nella foto.
Documento n.4: schizzo a penna di Filippo Mingrino, Castrogiovanni 1922, attuale Piazza Garibaldi.
In questo secondo disegno gli edifici sulla Piazza sono ancora più dettagliati ed è chiaramente riconoscibile l'edificio della foto al documento n. 1. Il mulino del Marchese Terresena, dove è attaccato l'asinello, corrisponde all'attuale palazzo INCS.
Documento n. 5, archivio G.Cantaro.
Foto scattata dal campanile del Duomo. Piazza Garibaldi posteriore ai disegni di Mingrino ma prima del 1927: sono presenti già il Palazzo INCIS, il mulino Terresena, Porta Palermo.
Particolare interessante: il Palazzo Rosso sulla via Roma.
Documento n.6 : foto dall'archivio Ernesto Russo.
Nella foto l'edificio, corrispondente alla attuale Camera di Commercio, (fu espropiato alla famiglia Falautano), facciata prospiciente sulla via Roma e Piazza Coppola. Notare il dettaglio dei venditori di lumi davanti alla gradinata di san Giuseppe. Un altro dettaglio interessante i conci in primo piano verosimilmente provenienti dalla demolizione della chiesa di San Giovanni (attuale palazzo comunale).
<< Edificio corrispondente all'attuale Camera di Commercio, lato Via Chiaramonte. In prospettiva è visibile il Palazzo INCS già edificato.
<< Porta Palermo, 1905
Bibliografia:
(1) Salvatore Presti , "Enna il filo della memoria" ed. novagraf 2013. “Da Castrogiovanni a Enna, 80 anni fa la città riacquistava il nome originario”
(2) Salvatore Presti , "Enna il filo della memoria" ed. novagraf 2013. "Il palazzo del governo"