stop motion
Le sardemobili
in stop motion
...non rispettarono il codice stradale
e finirono tutti all'ospedale..
L’Associazione Nazionale dei Carabinieri di Enna ha partecipato ufficialmente alla 'Manifestazione Premio Angelo Signorelli 2013' con l’assegnazione di targhe e diplomi per i temi di alta valenza educativa trattati quale l’educazione alla legalità nel rispetto delle regole dell’educazione stradale.
Una illustrazione originale della favola “Sardemobili” è stato il lavoro dei bambini delle classi quarte della Scuola De Amicis che hanno realizzato un corto in un laboratorio di STOP MOTION con l’illustratore Santo Pappalardo.
Santo Pappalardo, artista e illustratore a tutto campo, è arrivato qualche mese fa in mezzo ai settanta bambini delle quarte classi della “De Amicis”, carico delle sue scatole delle meraviglie, piene di cartoncini forbici e colori, della “macchina magica” che fa camminare i disegni, e di tutta la generosità infaticabile che lo contraddistingue.
Progetto: illustrare in “stop motion” la favola di Angelo Signorelli “Le Sardemobili”. Metodo, il più bello che ci sia: offrire ai bambini idee e strumenti semplici perché, divertendosi come in un gioco, possano tirare fuori il meglio di sé, senza la paura del giudizio degli adulti.
Si comincia con due cartoncini per ciascuno, uno bianco e uno nero, per fare le macchine. Solo con le forbici. “Le forbici disegnano – dice Pappalardo – e hanno un modo di disegnare che non è quello della matita. Un modo fresco. E soprattutto, consentono a tutti i bambini di partecipare. Il disegno crea a volte un blocco insuperabile, anche per la differenza tra chi vi è portato naturalmente e chi non lo è. Con le forbici i bambini sperimentano la gioia del fare senza sentirsi condizionati dal dover dimostrare di saper disegnare”.
Ogni bambino ha realizzato, ritagliando e incollando, la sua macchina, e tutte sono state in qualche modo utilizzate. Tutti hanno fatto un bozzetto dei personaggi e tutti, divisi in gruppi, hanno poi lavorato su quelli scelti come più efficaci e sulle scene. E soprattutto, ciascun bambino è entrato per la prima volta da protagonista in quel mondo così noto e allo stesso tempo così magico e misterioso dell’animazione.
Risultato: un film delizioso, dalle soluzioni sceniche e compositive brillanti, allegro e comunicativo. Frutto di un fare che – grazie alla particolare sensibilità di Santo Pappalardo – non è solo educazione all’arte, ma educazione, attraverso l’arte, a un crescere libero, gioioso e solidale.