Settimana federiciana corteo
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- Arrivo di Federico a Castrogiovanni
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- Esibizione dei falconieri
post inserito il 18 maggio 2013, editing F.Emma, testo e foto *
Il Corteo federiciano: un fatto realmente accaduto, riambientato a Castrogiovanni.
Durante l’assedio in terra santa, da parte dei Crociati, il sultano d’Egitto al-Kamil, persa ogni speranza di potere resistere alle forze nemiche, aveva avanzato la proposta di consegnare Gerusalemme e parte della Palestina. Ma l’offerta fu sdegnosamente rifiutata, perché s’era sparsa la voce che a breve sarebbe giunto Federico II, re di Germania e di Sicilia, col suo potente esercito per conquistare tutto il territorio.
Il Sultano d’Egitto Malik al-Kamil era curioso di conoscere se tutte le mirabilia che si raccontavano su Federico corrispondessero a realtà, e saputo che Federico aveva sposato Isabella di Brienne divenendo così erede del trono di Gerusalemme, mandò un suo emissario (l’emiro Fakhr ad-Din) a Castrogiovanni dove Federico II soggiornava in quel periodo.
Al-Kamil, venuto a conoscenza degli interessi dell’Imperatore, gli inviò esotici animali in dono tra cui orsi, dromedari, cammelli ed un elefante che Federico II° battezzò Malik.
Successivamente, questi negoziati si conclusero nel 1229 con un accordo di pace, così che Federico potè entrare da "conquistatore" a Gerusalemme, di cui si autoproclamò re, senza che una goccia di sangue fosse versata da ambo le parti. uno straordinario evento storico, che dimostra come, almeno quella volta, si "conquistò" la pace fra cristiani e musulmani senza spargimento di una sola goccia di sangue. E ci piace sottolineare come quest'evento vide, in qualche modo, associati i nomi della Sicilia a quelli di Gerusalemme e della Palestina.
Federico II di Svevia (sinistra)
incontra al-Malik al-Kāmil (destra).
Il saluto dell'emiro.
IO EMIRO FAKHR AD-DIN VOSTRO DEGNO E FEDELE AMICO, SONO GIUNTO IN QUESTO TERRIO DI CASTROGIOVANNI CON TUTTO IL MIO SEGUITO, PER VOLONTÀ DI ALLAH, PORTANDO GLI OMAGGI E I SALUTI DEL POTENTE MIO SIGNORE SULTANO D'EGITTO, MALIK AL KAMIL.
VOI, AMICO DEI MUSULMANI E INTERESSATO SINCERAMENTE ALLA NOSTRA CULTURA, INCARNATE UNO STRANO CROCIATO CHE PIÙ DI TUTTI DESIDERATE EVITARE LO SCONTRO MILITARE. IL NOSTRO GRANDE SULTANO HA GRADITO MOLTO L'AMABILITÀ DEL GESTO, IN SEGUITO ALLA VISITA DEL VOSTRO AMBASCIATORE BERNARDO DA CASTACCA, CHE HA PORTATO PAROLE D'AMICIZIA E DI STIMA E INVIANDO I VOSTRI LEGATI, CON RICCHI DONI, A SPIEGARGLI LE RAGIONI DELLA VOSTRA FORZOSA IMMINENTE DIVENUTA IN TERRA DI GERUSALEMME; COSÌ COME IL NOSTRO SULTANO RICORDA CHE, DOPO I SERVIZI CHE I NOSTRI FEDELI CON TANTA DEVOZIONE E MERITO CI HANNO RISERVATO, È COSTRETTO A DIFENDERE GERUSALEMME PER EVITARE LE IRE DEI SUOI CORRELIGIONARI MUSSULMANI, "ALLAH LO VUOLE".
ESSENDO ALTEZZA VOSTRA, PER EREDITÀ RE DI GERUSALEMME, IL MIO SIGNORE È BEN LIETO DI POTERE OFFRIRE LA CORONA AD UNA PERSONA COSÌ ILLUSTRE ED ILLUMINATA, PONENDO FINE ALLE LOTTE DI RELIGIONE. CON IMMENSA MAGNIFICENZA, RICAMBIA I DONI RICEVUTI, E FA SUPPLICA DI ACCETTARE BENIGNAMENTE QUESTI UMILI DONI. IL MIO SULTANO CON PURA FEDE E DEVOZIONE È PRONTO A DISCUTERE DI PERSONA I DETTAGLI DEL TRATTATO DI PACE E A CONTINUARE UTILMENTE LE DISCUSSIONI SUGLI INTERESSANTI PROBLEMI SCIENTIFICI E FILOSOFICI. A MEMORIA DI QUESTA SOLENNE PROMESSA E NELL’INTENZIONE DI CONFERIRE VALIDITÀ PERPETUA, QUESTA SCRITTURA È MUNITA DEL SIGILLO DEL SULTANO D'EGITTO, MALIK AL KAMIL DELLA DINASTIA DEGLI AYYUBIDE. COSI SIA.
L'accoglienza di Federico.
IO FEDERICO PER GRAZIA DI DIO AUGUSTO IMPERATORE DEI ROMANI E RE DI SICILIA E GERUSALEMME. PEL PRESENTE PRIVILEGIO FACCIAMO NOTO A TUTTI, COSÌ PRESENTI CHE FUTURI, CHE, DOPO SOLENNE CURIA A PALERMO CELEBRATA, OVE FACEMMO LA SOLENNE PROMESSA GENERALE PER TUTTI, DI ACCORDARSI SU L’IMMINENTE CROCIATA CHE CI PORRÀ DEFINITIVAMENTE SUL PRESTIGIOSO TRONO DEL LOCO SANTO DI GERUSALEMME (DIO LO VUOLE) COME CI SPETTA DI DIRITTO, DOPO LO SPOSALIZIO CON LA REGINA E IMPERATRICE CONSORTE JOLANDA DI GERUSALEMME.
VOI, EMIRO FAKHR AD-DIN, AMBASCIATORE DEL POTENTE SULTANO D'EGITTO, MALIK AL KAMIL FRATELLO DEL GRAN SULTANO SALADINO DELLA DINASTIA DEGLI AYYUBIDE, FEDELE NOSTRO AMICO, PRESENTATOSI A NOI, RESIDENTI FELICEMENTE QUI NEL TERRIO DI CASTROGIOVANNI, DINANZI ALL'ALTEZZA NOSTRA, CONSEGNI ALLA NOSTRA GRANDEZZA, L’ACCETTAZIONE DELL’ACCORDO DA PARTE DEL TUO SIGNORE CHE SI IMPEGNA AD EVITARE INUTILI SPARGIMENTI DI SANGUE FRA L’ARMATA CRISTIANA E L’ESERCITO SARACINO.
IDEM NOI CI IMPEGNIAMO CON LA NOSTRA MILIZIA CROCIATA DI SOSTENERVI NELLA LOTTA CONTRO VOSTRO FRATELLO L’EMIRO DI DAMASCO. QUESTA PROMESSA DI ACCORDO, MUNITA DI SUA BOLLA PLUMBEA PENDENTE, TANTO IN LINGUA LATINA CHE NELL'ARABICA, VIENE CONSEGNATA NELLE VOSTRE NOBILI MANI. CON CIÒ SI NOTIFICHI, LA NOSTRA POTENZA, CON LA PRESENTE PROMESSA A TUTTI QUANTI ESSENDO SOTTO LA NOSTRA POTESTÀ ED AMMINISTRANDO LE COSE NOSTRE, CHE NESSUNO SOPRA QUESTI, SPINTO DA AUDACIA, INFRANGA O MUTI TALI ACCORDI CHE PELLA PRESENTE PROMESSA SONO DATI E CONCESSI. COSÌ E NON ATRIMENTI SI FACCIA.
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I testi della rievocazione dell'incontro tra l'emissario del sultano Al Kamil e Federico II sono stati elaborati dall'associazione Antiche Torri di Santa Lucia del Mela che, consentito il loro adattamento al nostro territorio, li ha recitati assieme ai nostri figuranti sulle scalinate del Duomo.
Foto di Paolo Mingrino e Federico Emma