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39 - Torre di Federico: La cittadella, nella sua organizzazione complessiva concepita come una grande macchina militare, privilegia le necessità belliche alle esigenze della residenza. Pertanto l’imperatore svevo, per i suoi soggiorni in città, fa elevare una torre con funzioni di "palatium" e "domus regia". Infatti anche se non si hanno documenti certi, con ogni probabilità si deve a Federico II la decisione di fare costruire la torre ottagona. L’intervento è localizzato sul versante sud-occidentale "all’ovest […] sopra un poggio a vista della città che domina e asserraglia l’unica strada, la quale ripida si apre da quel lato" a circa 1400 metri di distanza, in linea d’aria, dalla torre Pisana del castello di Lombardia.
La torre sorge su una collina isolata, un vasto pianoro perfettamente conico, dove preesiste il vecchio castello del Kaid arabo a guardia della sottostante valletta del Pisciotto. L’imperatore, "dalla consapevolezza di incarnare il potere supremo, spinto a lasciare segni comunque monumentali della propria presenza", fa costruire un maestoso edificio ottagonale, dalle " pure e severe linee" architettoniche. E tale particolare forma prismatica, l’ottagono, viene reiterato nel fossato e nell’anello di recinzione della città perimetrale rispondendo, più a considerazioni di difesa militare – l’ottagono come rotazione del quadrato per avvicinarsi al cerchio – che a speculazioni in bilico tra magia e astrologia. Naturalmente la torre, dagli enormi spessori murari di quasi tre metri, con tre lati perfettamente ciechi, assume anche un ruolo funzionale di fortezza a controllo della sottostante valle e dell’accesso alla città attraverso la porta del Pisciotto, non controllabile a vista dal castello di Lombardia. La sua difesa però è affidata soprattutto alle altre torri del sistema e alla possente cortina muraria che circonda la collina, un grande muraglione anch’esso ottagonale che si accompagna all’accidentato movimento della motta e alla sua declinazione a valle. E se la torre "trova paralleli sempre più numerosi in dongioni (masti) ottagonali inglesi, francesi, alsaziani" e si può, per questo, affermare che si tratta di "una costruzione di tipo schiettamente nordico esportato nel XIII secolo in Sicilia, la tipologia e i moduli stilistici rientrano in pieno nei canoni dell’architettura castellana promossa da Federico II, come testimoniano i numerosi particolari decorativi e i congegni tecnici che riproducono fedelmente analoghe opere dei castelli Maniace di Siracusa e Ursino di Catania, che proprio in quegli anni si stanno realizzando sotto il controllo di Riccardo da Lentini, "Proefectus novorum aedificiorum".
Ritornati nel Viale IV novembre, a poche centinaia di metri si giunge in Piazza Europa, dominata dall’Eremo di Monte Salvo, sito in una splendida posizione, nel centro geografico dell’Isola segnato poco distante da due cippi, il più antico dei quali è costruito in un’artistica pietra dura.
LA TORRE MAGICA
Una tesi sulla costruzione ottagona della torre di Federico II è quella in bilico tra magia e astrologia. Si pensa che lo spostamento di quarantacinque gradi di un quadrato sul proprio baricentro porta all’ottagona rosa dei venti, figura e rotazione care ai cultori di cosmogonia. Inoltre in un sapere universale che spazia dalla astrologia alla matematica, dalla geometria alla filosofia, dalla mistica alla politica, “l’otto, primo cubo di un numero pari e doppio del primo quadrato, bene esprime la potenza di Dio, oltre a simboleggiare l’autorità universale dell’impero, rappresentando l’infinito in orizzontale e in verticale”.
panorama di Enna dalla sommità della Torre