Museo Fede e Tradizione presso la Chiesa di san leonardo
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Testo a cura della Confraternita della Passione, foto e impaginazione Federico Emma, post pubblicato il 31/01/2018 - post collegato Chiesa di san Leonardo

Museo "Fede e Tradizione"
presso la Chiesa di san Leonardo

Il museo si trova nei locali adiacenti la Chiesa San Leonardo di Enna facente parte della Parrocchia San Leonardo in Montesalvo. Ideato dalla Confraternita della Santissima Passione di Enna e realizzato con il patrocinio della Provincia Regionale di Enna, il museo “FEDE E TRADIZIONE”, inaugurato il 21 marzo 1999, si propone come guida alla conoscenza delle celebrazioni che precedono la Pasqua ennese che da secoli si ripetono nella loro immutata imponenza. Il museo presenta una ricca esposizione, unica nel suo genere, di miniature raffiguranti i riti della Pasqua.

La Confraternita SS. Passione attraverso l’istituzione di questo museo sulla Settimana Santa ha dato un importante contributo, unito ai testi, alle illustrazioni ed alle suggestive immagini già esistenti, alla scoperta e valorizzazione del patrimonio socio-culturale di Enna.
Le figurine in terracotta, opera di Francesco Messina ceramista di Caltagirone, rappresentano gli “incappucciati”, gli appartenenti alle antiche Confraternite ancora operanti nella Città.
Disposti in venti nicchie, i piccoli gruppi plastici riproducono fedelmente le processioni che sfilano per le vie di Enna durante la Settimana Santa.
All'interno delle teche in legno sono inseriti realistici scenari realizzati in terracotta che ripropongono le antiche piazze e, sullo sfondo, le chiese di appartenenza di ogni singola Congrega. Sopra ogni nicchia è sovrapposto un cartiglio che riporta l’origine e l’evoluzione di ogni singola Congregazione. Le opere in ferro battuto sono state realizzate dal sig. La Rosa "Gimondi".

La prima nicchia a partire da sinistra raffigura la Confraternita della Passione fondata nel 1660 che, per diritto regale, apre tutte le processioni; la più rappresentativa è quella del Venerdì Santo in cui i confrati portano in processione i “misteri”, oggetti simbolo della Passione di Cristo citati dal Vangelo negli episodi che vanno dall’orto degli ulivi alla deposizione.

Di recente istituzione è invece la Confraternita del SS. Crocifisso di Pergusa che si distingue dalle altre per l’originalissimo cappuccio di linea conica che riproduce in ogni particolare i copricapo usati dalle “Confradias” spagnole.


I confrati con la mantellina verde operano presso il Santuario di Maria SS. di Valverde, da cui prendono il nome, che sorge, secondo gli storici, sulle rovine del piccolo tempio dedicato alla dea Cerere. E’ qui infatti che nacque la prima comunità cristiana ad opera di San Pancrazio intorno al II° sec d.C.


La Confraternita del SS. Sacramento, fondata da confrati di ceto nobiliare, esercitò, sin dalla fondazione datata 1687, gli scopi sociali comuni alle varie congregazioni, dedicandosi con particolare zelo all’assistenza degli ammalati terminali e degli eretici condannati a morte.
Confraternita SS. Sacramento
Chiesa di san Tommaso
La quinta nicchia ospita la Confraternita di Maria SS. delle Grazie fondata nel 1835 dall'unificazione di tre diverse Congreghe, tutte di spiritualità agostiniana, che si trovavano in quel tempo ad operare nello stesso quartiere.


Fondata nel 1580 dai confratelli del Transito del Patriarca, la Confraternita di San Giuseppe operò nel periodo storico in cui eretici ed anticlericali si opponevano alla Chiesa.
Il compito della Congregazione fu quindi di avvicinare i laici, specie il popolo e la borghesia, alla gerarchia ecclesiastica.



A questo punto ci si imbatte nel bellissimo gruppo plastico riproducente l’entrata di Gesù a Gerusalemme in groppa ad un asinello, accompagnato dai dodici apostoli.
La processione che si svolge la mattina della Domenica delle Palme, parte dal vicino Santuario di Papardura per giungere in piazza San Sebastiano dove avviene la benedizione delle Palme.

La rappresentazione che offre l’ottava nicchia riguarda ancora la Domenica delle Palme, ma all’ora del tramonto quando, i confrati della SS. Passione portano a spalla in processione il fercolo dell’Ecce Homo attraversando antiche vie della città.

Le due nicchie che ci conducono esattamente a metà del nostro percorso sono la rappresentazione del cosiddetto “Sepolcro” con la minuziosa riproduzione dell’ostensorio di Paolo Gili custodito presso la Chiesa Madre ed esposto tradizionalmente il Giovedì Santo in Duomo e la processione della “Paci” ossia l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna che si svolge il giorno di Pasqua.


La grande teca centrale riproduce uno dei momenti culminanti della silenziosa processione del Venerdì Santo esattamente nel punto in cui attraversa Piazza Neglia.
La scena raffigura il baldacchino, retto dai confrati della Passione, sotto cui viene portata in processione la “Spina Santa”, l’urna del Cristo Morto ed il fercolo della Madonna Addolorata portati a spalla dai confrati ed accompagnati dalla banda cittadina che intona marce funebri.

Riprendiamo il percorso tra le piccole teche incontrando la nicchia che ospita la Confraternita Maria SS. del Rosario.
Fondata nel 1542 come Compagnia dei Bianchi, dopo varie scissioni ricomparve con la denominazione di Confraternita Maria SS. del Rosario e si stabilì presso la Chiesa di San Domenico, attuale parrocchia di S. Giovanni Battista. I confrati di Maria SS. del Rosario, durante i riti della Settimana Santa, sono i primi a compiere “l’Ora di Adorazione” presso la Chiesa Madre.


La Confraternita Maria SS. Addolorata ha il privilegio di portare a spalla durante la processione del Venerdì Santo, su di un fercolo in stile spagnolo, il simulacro della “Madonna dei sette dolori”, eseguito in cartapesta dall’artista locale Luigi Felice nella seconda metà del diciottesimo secolo.
Solamente per la processione del Mercoledì Santo, i confrati indossano un camice bianco caudato come si evince dalla relativa nicchia.


Lo scopo di divulgare il culto della patrona di Enna, Maria SS. della Visitazione, è il compito primario dei confrati dell’omonima congregazione.
La Confraternita riunisce prioritariamente i portatori della “Nave d’oro” che durante la sentitissima festa patronale del due luglio portano in processione il simulacro della Madonna.

La teca successiva è dedicata alla Confraternita del Sacro Cuore di Gesù che, fondata nel 1839, riuniva muratori e zolfatai. Dopo un lungo peregrinare la compagnia si è trasferita definitivamente nella Chiesa di Santa Maria del Popolo dove svolge le proprie attività compiendo opere caritatevoli e dedicandosi al bene comune.


Nel 1800 gli agricoltori ed i massari della zona di “Fundrisi” fondarono la Confraternita dello Spirito Santo presso la Chiesa omonima costruita nel periodo bizantino. La storia della Confraternita è particolarmente ricca di avvenimenti poco felici. Il travagliato periodo si concluse nel 1805 quando la Confraternita acquisì il diritto di presenziare col proprio simulacro alla tradizionale “Spartenza” che si svolge la Domenica in Albis.


Anche la Confraternita di Maria SS. Immacolata, fondata nel 1754 e più volte ricostituita ha vissuto le stesse vicende delle altre.
Per la processione del Mercoledì Santo, i confrati, così come quelli dell’Addolorata, indossano i camici caudati che posano a terra come delle larghe foglie.


La terz’ultima teca riproduce la chiesa ed i confrati dell’unica Arciconfraternita della città, così chiamata in virtù dei titoli di “Venerabile e Lata” che le furono attribuiti dal Vicerè di Sicilia nel 1719.
Privilegio dell’Arciconfraternita delle Anime Sante del Purgatorio è quello di portare nella processione del Venerdì Santo le mazze d’argento con l’emblema della città.
I due confrati che portano tali mazze si distinguono per il caratteristico mantello nero lungo.


Fondata nel 1531 con l’avvento degli spagnoli in Sicilia, la Confraternita di Maria SS. La Donna Nuova è una delle più antiche della città.
La tradizione ennese parla della Chiesa della Donna Nuova, costruita sui ruderi della vecchia Chiesola della Madonna del Soccorso, come di un luogo di cura per i malati di peste, ragione per cui i confrati operanti in detta Chiesa nel corso del tempo sono stati insigniti di varie onorificienze per l’opera di assistenza svolta in favore dei sofferenti.


L’ultima nicchia ospita la più antica fra tutte le Confraternite di Enna.
Furono gli agricoltori, i contadini e successivamente dazieri e doganieri che nel 1261 fondarono la Confraternita del SS. Salvatore; tuttavia la data presumibile del primo atto costitutivo è del 1265 come attesta un antico manoscritto del 1452.
La Confraternita dal 1600, quando fu istituita la celebrazione della “Paci”, ebbe l’incarico di portare il Cristo Risorto.
Ma è dal 1672 che i confrati acquisirono l’alto onore di portare a spalla l’urna del Cristo Morto nella processione del Venerdì Santo.
